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India: insegnamenti e contraddizioni di una magica terra

Di Enrico Buongiovanni


“Chi ama l'India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno.”

Tiziano Terzani


L'aforisma per questo nuovo articolo appartiene a Tiziano Terzani, giornalista e scrittore italiano, il quale con i suoi viaggi e i suoi insegnamenti, ci ha trasmesso una nuova percezione ed un nuovo modo di vedere le cose.

L'India è un paese meraviglioso, pieno di contraddizioni, ciò che ti colpisce prima di tutto è il sorriso delle persone, un posto in cui l'anima ha ancora una valenza.

Sono tante le cose in India che tendono subito a rapirti, essa ti si pone davanti senza nascondere i suoi lati peggiori, ma anch'essi hanno il potere di farti sentire in dovere di rimanere per porre rimedio a ciò che non va.


1 – Spiritualità e accettazione


La spiritualità è la prima cosa che in India ti travolge, non a caso l'India è il paese sentito come più spirituale al mondo.

È sbagliato però pensare all'India come soggetta alla sola religione induista, oltre all'enorme quantità di ramificazioni e differenti correnti induiste, altre due religioni convivono pacificamente con l’induismo in questa magnifica terra; il cristianesimo e l’Islam.

In questo momento, mentre sto scrivendo queste righe, mi trovo all'interno di un Ashram in Kerala, ed in un posto dove fumare è vietatissimo e sostanze come il caffè e la teina sono viste come eccitanti, quindi sbagliate, e dove il menù prevede solo riso e verdure, beh posso dire che questo è un bel banco di prova per me è per il controllo delle mie voglie e dei miei impulsi.

Molti sono gli insegnamenti appresi in questo luogo, la meditazione è alla base di tutto, la calma mentale è una dote acquistabile con la pratica.

Gli insegnamenti sono vari e portano al vedere ai nostri pensieri come fossimo degli spettatori, senza venirne rapiti o catturati.

La mente è abitudinaria, per questo più inizieremo a meditare alle 17 in salotto, più la nostra mente si abituerà ed arrivando all'ora stabilita o nel luogo stabilito per la meditazione, la nostra mente subito si calmerà.

La nostra mente è quindi un grande motore per il nostro benessere, la meditazione ci aiuta a raggiungere  quindi una calma ed una completa pienezza spirituale.

Ci sono poi due tipologie di pensiero: sentimenti il primo e ideologie il secondo.

Ciò  divide quindi mente e intelletto, ma entrambi non rappresentano ciò che sono.

Dobbiamo fare poi una divisione ulteriore in 3 punti principali, ovvero: corpo, mente, intelletto, io come essere, sono diverso da tutti e tre.

Questi 3 punti sono così vicini a me, da coprire ciò che io sono realmente.

In realtà l'identità non è altro che la combinazione fra il nostro vero io, ed i 3 punti corpo, mente, intelletto.

Questa unione viene chiamata anche ego, Jeeva oppure Ankara, ma il nostro vero io, è il principio vitale che scorre attraverso in noi e in tutte le cose del creato.

Questo è stato l'insegnamento dei Vedānta.


2 – Coesistenza e semplicità 


La coesistenza possiamo definirla come la parola cardine dell'India, il Mahatma Gandhi stesso, quando venne a Firenze, esortò più volte il mondo occidentale a prendere il suo paese ad esempio per quanto riguarda l'accettazione e la coesistenza pacifica tra le varie religioni presenti nello stato.

Perfino ora mentre scrivo queste righe, all’interno del monastero che abito per la mia permanenza qui, ho svolto meditazione assieme a persone provenienti da ogni paese, ed appartenenti ad ogni religione.

La meditazione ad esempio è vista come una pratica esclusiva dell'induismo, oppure di branche sempre appartenenti all'induismo, come il buddismo.

Ciò però è un errore, in quanto alcuni esempi dell'utilizzo della meditazione, possono essere trovati in diverse religioni ad esempio il cristianesimo con Sant'Antonio, lo sciamanesimo o ancora lo shintoismo e l'elenco potrebbe essere ancora molto lungo.

La bellezza dell’India sta proprio in questa sua estrema accettazione di ogni credo e religione, creando così un tessuto sociale dove chiunque può trovare un credo nel quale sentirsi integrato e capito.

In quasi tutte le strade ho visto quartieri interamente dedicati a Shiva o Krishna, accanto ad altri devoti al cattolicesimo.

In India tutte le religione vengono viste semplicemente come strade differenti per arrivare allo stesso compimento, ovvero la pace dell'anima e l'illuminazione. 

Alle volte non sono le ideologie o le scuole di pensiero a creare divergenze, quanto invece lo sono le persone                 


3 – Contraddizioni e rimedi


Gli elefanti in India sono la massima espressione di contraddizione e rimedio.

I primi giorni qui ho visitato i villaggi vicini, in essi è lampante tutta la bellezza dell'India e la magnificenza dei suoi paesaggi.

In uno di questi villaggi sulle rive del Kerala vi è  una  zona dove vengono addestrati e addomesticati gli elefanti.

Uno di loro aveva ucciso sette persone, venne quindi preso e portato in una gabbia dove rimase per un intero anno e nel frattempo veniva addestrato di modo che non divenisse più un pericolo per nessuno.

Una volta riaddestrati, gli elefanti vengono rimessi in libertà, alle volte con successo, altre volte no, in quanto incapaci di tornare a vivere allo stato brado; altre ancora invece vengono tenuti per svolgere lavori al bisogno.

Proprio come per l'addestramento dell'elefante, nella sua semplicità, vi sono numerose contraddizione inerenti ad esempio alla durezza dei metodi, o ancora a lasciarlo o meno in libertà. 

L' India è sommersa da queste imperfezioni, esempio lampante sono le caste dalle quali l’induismo e la sua società sono composti, per essere più chiari questa è la spiegazione.

Brahmā, l'aspetto creatore di Dio secondo l'Induismo, creò gli uomini traendoli dalle varie parti del suo corpo, generando così le caste:

brahmini: custodi della scienza e sacerdoti, originati dalla bocca;

kshatriya: guerrieri e governanti, originati dalle braccia;

vaishya: agricoltori, pastori e commercianti, originati dal ventre;

shudra: servi, originati dai piedi.

All'esterno di questa gerarchia sociale, definita savarna, vi è poi il gruppo degli avarna (fuori casta), che include i dalit, nome originato dalla polvere che copriva i loro piedi.

I “fuoricasta" fino a pochi anni fa si sono visti vietare diritti di basilare libertà per l'essere umano, questo concetto sta enormemente cambiando e si sta arrivando ad un’accettazione di tutte le caste senza distinzioni.

Gli stessi Vedānta dai quali sto studiando in questi giorni sono un ordine che abiura il sistema delle caste.

L' India è quindi un così profondo insieme di insegnamenti e contraddizioni, ti offre in dono di vivere il momento presente, eliminare per sempre il bisogno di giudicare dalla tua vita, e la capacità di migliorarci continuamente giorno dopo giorno.


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Commenti: 1
  • #1

    Monica (lunedì, 21 gennaio 2019 10:35)

    Aspettavo da un po' questo tuo articolo, grazie un bello spunto di riflessione mai giudicare, sempre crescere �