· 

Credenze limitanti: La gara dei ranocchi

Di Enrico Buongiovanni 
La gara dei ranocchi
Quel giorno si sarebbe tenuta una famosa competizione di ranocchi. Il primo a raggiungere la sommità della torre sarebbe stato il vincitore.
La folla giunse da ogni parte della città ad ammirare la gara ma non appena iniziò si accorsero di quanto fosse alta quella torre.
I ranocchi cominciarono a saltare con grande determinazione ma tra la folla cominciarono a farsi largo alcuni commenti: “È impossibile. Non ce la faranno mai”.
I ranocchi continuavano con impegno e tenacia a saltare ma tra le persone cominciarono a farsi sempre più forti i dubbi su quella gara. 
La gente non credeva possibile che i ranocchi potessero raggiungere la cima della torre: “È troppo alta! Non ce la possono fare!”. Alcuni ranocchi udendo tali commenti cominciarono ad abbandonare la competizione, mentre altri continuarono la loro corsa.
Nel frattempo la folla proseguiva con i suoi commenti: “Poveretti, che pena! Non ce la faranno mai!”. Altri ranocchi ascoltando quei commenti si accorsero di quanto fosse realmente alta la torre e seppur con grande dispiacere si ritirarono dalla gara.
Le persone che osservavano la competizione continuavano a commentare a gran voce: “E’ troppo alta, non ce la faranno mai!”.
Di lì a poco tutti i ranocchi si diedero per vinti, tranne uno che, con grande fatica, arrivò fino alla vetta della torre.
Tutti vollero sapere come quel ranocchio avesse fatto a compiere un’impresa così difficile e quando si avvicinarono a lui per chiederglielo fecero una curiosa scoperta: quel ranocchio vincitore… era sordo!
Quali sono gli insegnamenti di questa favola?
Questa favola parla appunto delle credenze limitanti che si formano in ognuno di noi.
Ciò accade ogni volta che ci troviamo ad assecondare ciò che gli altri credono, pensano o immaginano riguardo a noi, dando molto più  peso alla loro opinione piuttosto che alla nostra.
Analizzando la favola, riguardo la rana vincitrice, sai perché è quella che riesce? Sai perché è quella che arriva in fondo e ce la fa?
Semplice perché alla fine di tutto, è lei l'unica che non da peso a ciò che sente, che non si interessa al parere altrui, anzi tira dritto per la sua strada perché ancora possiede una cosa che molti perdono per strada, ovvero la fiducia in sé stessi.
Vedi le altre rane dando peso a tutto ciò che sentono iniziano ad abbandonare la gara, realizzando così quella credenza limitante che, piano piano si era insinuata in loro, ciò  gioca un effetto domino, per il quale più alcune rane abbandonavano, più le rimanenti si lasciavano negativamente plagiare dall'idea di non essere all'altezza, preferendo quindi abbandonare piuttosto che combattere e andare avanti.
 
La lezione da apprendere 
Ecco quindi la lezione madre da imparare, tutte quelle credenze limitanti che influiscono sul nostro quieto vivere non sono altro che proiezioni della nostra mente.
Vedi, quando un'idea negativa si insinua nella  nostra testa, iniziamo a dare credito a tutte quelle piccole sfumature e tutte quelle piccole cose, che solo noi percepiamo, le quali non fanno altro che dare radici e terreno fertile a quelle convinzioni limitanti che se continuate ad essere nutrite non faranno altro che albergare nel nostro cuore, togliendoci pace e serenità. 
Così accade che un pensiero negativo si insinua e noi anziché smettere di dare peso o importanza a convinzioni che albergano solamente nella nostra testa, continuiamo ad alimentarlo.
Invece ciò che dobbiamo realmente fare, è evitare che certe pensieri crescano e vivano al nostro interno.
Non dobbiamo permettere alla nostra mente di nutrire tutte queste convinzioni limitanti di noi stessi, se la nostra mente rimane fissa su questi pensieri, allora questi ultimi finiranno con l'avverarsi.
Prendiamo invece esempio dalla rana vincitrice, ovvero quella che si è lasciata le chiacchiere alle spalle, quella che ha preferito credere nei propri mezzi, quella che non ha voluto dare spazio ai dubbi e alle maldicenze, preferendo invece il dare fiducia alle sue capacità, quella che appunto era immune a tutte queste cose dato che non poteva sentirle.
Così anche noi, senza curarci di nulla, non dobbiamo farci scoraggiare dalla salita ripida, oppure dalla strada tortuosa.
È vero, il sentiero potrà risultare impervio e pieno di trabocchetti, ma alla fine di tutto, l’unica cosa che conterà davvero, l'unica in grado di fare realmente la differenza sarà l'aver creduto o meno in noi stessi.
Per questo non abbandonare mai la speranza, abbi fiducia nelle tue capacità e per quanto possa risultare difficile, tu stringi i denti e tieni duro, perché una volta arrivato al traguardo, la soddisfazione che proverai sarà la prova che alla fine avevi ragione, dovevi credere in te stesso fin dall'inizio.
Sii dunque sordo alle critiche, abbi fede solo nella tua voce interiore.

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    Claudia84 (lunedì, 15 luglio 2019 09:07)

    Alla fine ho creduto in me, uscita da una storia senza fine mi sono ricostruita e finalmente mi sono data la possibilità di essere felice.