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Storie di vita: per una striscia di felicità

Di Enrico Buongiovanni 

"La droga prende tutto e non dà nulla."

William Borroughs 

L'aforisma per questo articolo appartiene a William Borroughs, egli fu uno scrittore, saggista e pittore statunitense, vicino al movimento della Beat Generation. Burroughs scrisse diciotto romanzi, sei raccolte di racconti e quattro raccolte di versi.
Con le sue parole, tanto vere, quanto attuali, non usa certo mezze misure, ci fa comprendere quanto le persone barattino una felicità fittizia, oppure un semplice momento di euforia provocato dalle droghe, usando come moneta la propria coscienza, dato che, di qualunque droga si parli, essa non ti donerà realmente ciò di cui avrai bisogno.
Ad esempio si è soliti dire quanto la cocaina sia una truffa, poiché lascia le persone esattamente come sono, illudendole però di essere differenti.

1-Una nuova vita
Stefano, al tempo 21 anni, si trova a barcamenarsi fra la mancanza di stabilità all'interno della vita familiare e la città estremamente caotica nella quale vive.
Pochi anni prima ha conseguito il diploma, lasciandosi quindi alle spalle la vita scolastica, ad un primo sguardo superficiale, la sua vita sembra essere incanalata sui giusti binari, fidanzato da circa 2 anno, il padre di Flavia, la sua ragazza gli ha offerto lavoro presso il suo negozio come commesso, nulla di troppo esaltante per le sue aspettative, ma nell'aria vi era l'idea di una convivenza, nonostante la giovane età e i leciti dubbi accettò le condizioni che la vita gli mise davanti.
Ora, confidandosi e raccontando la sua storia ammette di avere fatto certe scelte soprattutto per scappare da casa propria, una vita familiare disastrata, genitori alcolisti che portavano avanti la famiglia, grazie alle poche ore di lavoretti part time che riuscivano a trovare e all'aiuto di qualche sussidio.
Il problema è che in questo strano quadro familiare, i ruoli erano completamente invertiti, lui stesso raccontando le sue vicende, alle volte si sofferma a pensare, meravigliandosi di essere riuscito ad arrivare alla maggiore età, avendo accanto quella tipologia di genitori.
Innumerevoli sono le volte nelle quali, suo malgrado, si è trovato costretto a fare da balia ai suoi genitori, svegliandoli al fine di farli arrivare in orario a lavoro, oppure a doverci litigare, facendo capire loro quanto l'amore che nutrivano per la bottiglia fosse lesivo.
In effetti forse tutto iniziò con loro che bevevano alcool, ma adesso non si rendevano conto quanto le cose fossero cambiate e di come non fossero più loro a consumare alcolici, ma di come quest'ultimi consumassero il loro animo.
Quindi un pò per fuga, un pò per opportunità ed un altro pò per affezione nei confronti della sua compagna decise di cambiare quella vita che tanto lo aveva vestito nei panni dell'educatore, ma molto poco in quelli dell'adolescente.
Un giorno però quello che sembrava essere l'inizio più promettente non fece altro che rivelarsi per essere il primo passo verso il baratro.

2-Ritorno al passato
Prima passarono i giorni, dopodiché i mesi, Stefano si stava assestando in quella nuova dimensione.
Un lavoro regolare, un affitto da pagare e una compagna da poter amare, suo malgrado non riusciva ad essere felice, ingenuamente aveva creduto che abbandonare la casa di famiglia, lo avrebbe tolto per sempre da certe dinamiche, da certi problemi...si illudeva solamente.
Suo padre una volta saputo il suo luogo di lavoro, lo importunava ogni settimana o poco più, chiedendo soldi, "aiuti economici per le spese", ecco come li chiamava, eppure Stefano cercava sempre di non cedere e di non finanziare la sua dipendenza dell'alcool.
Il più delle volte però la situazione dalla quale cercò di fuggire con tutte le forze, non faceva altro che ripresentarsi, ed ecco che le botte che subiva, gli abusi e le prepotenze alle quali era costretto in età adolescenziale, si ripresentavano ancora adesso.
L'unica differenza è che stavolta il palcoscenico non era casa sua ma un vicolo, oppure la strada verso casa, posti nei quali suo padre, la persona che teoricamente dovrebbe accudirti e aiutarti, non faceva che umiliarlo, picchiarlo ed estorcergli denaro.
Fu allora che sopraffatto dalla situazione, che viveva costantemente in silenzio, cedette a qualcosa che non avrebbe mai pensato.

3-Per una striscia di felicità 
Trovò il coraggio di denunciare il padre, pur avendo dato una conclusione a quella vicenda, lo stress dell'ultimo periodo aveva ormai raggiunto livelli altissimi.
Il suo collega che aveva assistito ad alcuni tristi spettacoli messi in scena da suo padre all'interno del negozio, gli propose un metodo alternativo per risolvere i problemi, un'evasione totale. 
Stefano aveva fumato qualche sigaretta, forse una canna o due, ma niente più e se c'era una cosa che aveva imparato dai suoi genitori, forse l'unica, era di stare il più lontano possibile dall'alcool.
La soluzione che gli arrivò dal collega fu la cocaina.
"Un tiro" gli disse, "Allevia lo stress e non solo."
Parlandoci ora, Stefano non sa il perché quella prima volta disse sì, forse lo stress dovuto al padre, forse l'infelicità di un lavoro che non aveva scelto, oppure l'insieme di entrambe le cose.
Diss di sì sopraffatto dalla situazione che viveva, ebbe gratis quel primo tiro, ma gli sarebbe costato molto caro in futuro.
Quella prima volta fu bellissima, impareggiabile, una sensazione inarrivabile, così tanto da portarlo a ricercarla nuovamente, ancora, ancora e ancora.
Dopo il primo anno smise di illudersi di non essere dipendente, un giorno si guardò indietro e vide cosa aveva barattato per una striscia di felicità.
La cocaina è una dipendenza costosa, inutile dire che si trovò a dover scegliere fra spendere soldi per l'affitto oppure per la sua nuova amica bianca e...non scelse bene.
Il suo collega venne licenziato, ma anche quell evento non fu altro che una previsione di ciò che sarebbe accaduto a lui in futuro, l'uso di cocaina lo rese irrascibile, provocando alti e bassi umorale.
Al 3 mese d'affitto lasciato indietro in favore della droga, perse l'abitazione, il proprio lavoro e l'amore della propria ragazza, si rese conto troppo tardi di avere perso qualcosa di estremamente importante, l'amore per sé stesso.

4-Conclusione
Da quel periodo sono passati 6 anni, ed ecco che Stefano mi racconta come continua a tenere a bada la propria dipendenza, dopo aver fatto un percorso di recupero.
I suoi occhi sembrano fermi a pensare a ciò che è stato, a quando barattare ogni cosa per una striscia di felicità.
Adesso però ha capito cosa sia realmente importante, ovvero non perdere mai la speranza, è determinato a non cadere più in quel baratro dove la droga è come una gomma...ti cancella la vita.
La felicità adesso non la compra e non la baratta, adesso l'ha scelta.