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Storie di vita: ritorno a casa

Di Enrico Buongiovanni 


"Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo."


Winston Churchill


L'aforisma per questo articolo appartiene a Winston Churchill, dal momento che questa storia di vita tocca due temi fondamentali, entrambi presenti nelle parole di Winston Churchill, ovvero il successo che si ottiene grazie al raggiungimento di un obiettivo e il mantenimento dell'entusiasmo nelle proprie scelte di vita.

Questa è la storia di Maurizio, un militare, al suo ritorno a casa fu una persona totalmente differente rispetto a quando partì.


1-L'obbiettivo raggiunto

Fin da quando era un ragazzo il suo obiettivo era il raggiungimento della vita militare, sbirciando nel proprio futuro riusciva a vedersi solamente con quella divisa mimetica addosso, nel suo immaginario quello stile di vita sarebbe stato il più bello ed il più appagante possibile.

Si studiò a fondo i prerequisiti che servivano per l'arruolamento, gli allenamenti furono veramente intensi, a dir poco estenuanti.

Ciò che lo ha sempre spinto a continuare, a non gettare mai la spugna, senza darsi mai per vinto era proprio il suo obiettivo finale, ovvero il raggiungimento della vita militare.

Una volta entrato nell'esercito, ecco che passarono i giorni, mesi e successivamente gli anni, e lui più il tempo passava più sentiva di aver fatto la scelta giusta.

La disciplina fornitagli all'interno di quell ambiente forgiò per sempre il suo carattere, tutto ciò che apprese all'interno di quella nuova vita sembrò calzargli perfettamente.

Ma esattamente come il cielo non può rimanere per sempre sgombro da nuvole, così avvenne anche per la sua vita militare, la quale alla sua prima missione gli presentò il conto, partì dunque con tante aspettative nel cuore e moltissimi sogni nel cassetto riguardo ciò che lo aspettava al di là del mare, ma al suo ritorno gli stessi sogni e le stesse aspettative che tanto lo alimentavano ecco che si ridussero in cenere, cambiandolo ancora una volta...per sempre.


2-La perdita d'entusiasmo

Tanti i discorsi e le parole che aveva assorbito negli anni riguardo l'onore di servire la patria, i concetti di giusto e sbagliato non erano più assestanti alla persona ma erano quelli inerenti l'intera comunità militare.

Si aspettava di partecipare ad una missione di "guerra umanitaria", due parole che stranamente vengono accomunate.

Nella sua testa si era immaginato l'esperienza tante di quelle volte da essersi ormai convinto di sapere cosa gli spettava.

Purtroppo la realtà il più delle volte si mostra brutale e prorompente rispetto a quanto previsto.

Lo scenario che gli si palesò davanti produsse in lui una tristezza atroce...

Come lui mi ha raccontato:

"Non ha importanza specificare il luogo, ciò che ho visto non era altro che una desolante sconfinata landa piena di ruderi...le macerie, ovvero le briciole che la guerra si lascia alle spalle."

Quella visione sconvolse per sempre la sua visione del mondo, adesso il patriottismo, il combattere per una giusta causa, la guerra condotta per fini nobili, ecco che tutti questi concetti e tutte queste parole nella sua mente continuavano a riecheggiare come vuoti, insignificanti.

Tornato a casa capì una cosa importantissima, nella guerra non esistono vincitori, non esistono vinti, ma solo una distruzione totale fisica e della spirito.

Adesso si è ritirato dalla vita militare, ha aperto un'associazione in beneficio dei paesi colpiti dalla guerra, il mondo che un tempo amava, adesso lo ripudia, ma è grazie a quest'ultimo che alla fine è riuscito a trovare la sua strada.