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Dissonanza cognitiva: allinea pensieri e azioni

Di Enrico Buongiovanni 


"Serenità è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia."


Mahatma Gandhi


L'aforisma per un articolo così delicato appartiene a Mahatma Gandhi, senza dubbio una delle sue frasi più belle e dal chiaro, quanto potente significato.

Con le sue parole ci sprona a fare una delle cose più importanti nella vita, la quale richiede molto più sforzo rispetto a quanto si creda, ovvero far coincidere i nostri pensieri con le nostre azioni.

Nonostante sembri un concetto estremamente banale, il suo compimento richiede in realtà un enorme sforzo.

Tale difficoltà nasce dal fatto che l'individuo spesso si trova ad affrontare situazioni culturali, oppure relazionali che non sono inclini o confacenti al suo vissuto, se non addirittura alla sua visione del mondo.


1-Cos'è la dissonanza cognitiva?

La dissonanza cognitiva è una teoria della psicologia sociale introdotta da Leon Festinger nel 1957, usata per descrivere la situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui credenze, nozioni, opinioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione a un tema si trovano in contrasto funzionale tra loro; esempi ne sono la "dissonanza per incoerenza logica", la dissonanza con le tendenze del comportamento passato, la dissonanza relativa all'ambiente con cui l'individuo si trova a interagire (dissonanza per costumi culturali).

In altre parole, un individuo che attivi idee, o comportamenti, tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente (consonanza cognitiva); al contrario, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa se le due rappresentazioni sono tra loro contrapposte o divergenti. 

Questa incoerenza è quella che produce, appunto, una dissonanza cognitiva, che l'individuo cerca automaticamente di eliminare o ridurre a causa del marcato disagio psicologico che essa comporta (ad esempio riduzione dell'autostima); questo può portare all'attivazione di vari processi elaborativi, che permettono di compensare la dissonanza (e ripristinare l'autostima).


2-Come risolvere tale stato?

La dissonanza cognitiva può essere ridotta essenzialmente in 3 modi:

1 - producendo un cambiamento nell'ambiente 

2 - modificando il proprio comportamento 

3 - modificando il proprio pensiero

Non ci vuole certamente molto per capire che se non stiamo bene, allora abbiamo senza dubbio bisogno di un cambiamento.

Dobbiamo quindi imparare un concetto fondamentale, ovvero essere coerenti con noi stessi, sviluppare la reale coerenza, comportandoci secondo ciò che veramente siamo e non per l'immagine che vogliamo filtrare all'esterno.

Poiché l'unico vero fallimento della vita è non agire in coerenza con i propri valori.


3 -Dissonanza ambientale

Quando è di tipologia ambientale, la dissonanza cognitiva non fa altro che donarti un prezioso campanello d'allarme, ovvero ti indica che certi luoghi, certe situazioni, certe dinamiche beh...non sono più affar tuo, non servono più al tuo essere, alla tua crescita personale.

Ascolta tale campanello è segui la direzione che ti indica in findei conti proprio come dice un vecchio detto, non rimanere dove non riesci a fiorire.


4 -Dissonanza relazionale

C'è poco da dire riguardo quest'ultima tipologia, è sempre correre dietro a chi non ti viene incontro, la dissonanza cognitiva, i vari rinforzi a intermittenza, le sparizioni, apparizioni, le bugie ecc. non ti permettono di cogliere a tempo debito la verità che si cela dietro.

Il tempo però è un grande medico, non perché basti da solo a sanare le ferite, ma perché con il giusto percorso ed il giusto lavoro su noi stessi ecco che cambiamo e benediciamo gli insegnamenti avuto da quel dovuto distacco, che un giorno stupidamente, considerammo una grossa perdita.

Vivi incline ai tuoi pensieri ed alle tue intenzioni, non a quelle del mondo.