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Kintsugi: valorizzare le proprie ferite e ripartire

Di Enrico Buongiovanni 


"Si tratta di una tecnica giapponese di restauro chiamata kintsugi.

Kin come "oro" e tsugi come "riparare". 

Attraverso il kintsugi, l'oggetto danneggiato accetta e riconosce le proprie fragilità e paradossalmente diventa più forte, più bello e anche più prezioso di prima."


Spiegazione filosofica del Kintsugi


L'aforisma per questo articolo altro non è che la spiegazione dietro alla filosofia del kintsugi.

Kintsugi significa letteralmente "riparare con l'oro".


1-Kintsugi: cos'è

Il Kintsugi è una pratica giapponese che consiste nell'utilizzo di oro o argento liquido o lacca con polvere d'oro per la riparazione di oggetti in ceramica (in genere vasellame), usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti. 

Tale tecnica permette di ottenere degli oggetti preziosi sia dal punto di vista economico (per via della presenza di metalli preziosi) sia da quello artistico: ogni ceramica riparata presenta un diverso intreccio di linee dorate unico ed irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi.


2-Kintsugi: la filosofia di tale pratica

La pratica nasce dall'idea che dall'imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore.

Possiamo affermare dunque che il kintsugi non è altro che l'arte di esaltare le ferite. 

Può essere considerata una forma di arte-terapia, che invita chi ne prende parte a trascendere le prove affrontate trasformando in oro il piombo della nostra vita. 

Le nostre cicatrici, visibili e invisibili, sono la dimostrazione del fatto che abbiamo incontrato e superato delle difficoltà. 

Rivelano la nostra storia, mostrano che siamo "sopravvissuti" e ci infondono coraggio.

La vita alla fine è proprio questo, un'insieme di prove da superare, ferite da rimarginare, ostacoli che, al di là del loro grado di difficoltà, siamo riusciti a superare, ci hanno temprato e reso solamente più forti, migliori e più consapevoli riguardo quello che realmente siamo.

L'insegnamento che possiamo trarre dunque da tale filosofia è che dobbiamo prenderci cura delle nostre stesse cicatrici, rispettarle, accettarle, rendere merito a noi stessi per aver superato il tutto.

Ricordandoci in oltre che le cicatrici che abbiamo, ci portano due preziosi insegnamenti: il primo è come ci siamo fatti male, non ricadendo più nel medesimo errore, il secondo invece è la misura riguardo noi stessi, la nostra forza, la nostra resistenza ed il fatto che volendo abbiamo dentro di noi le capacità per superare ogni cosa.

Abbi cura delle tue cicatrici, abbi cura di te.