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Accettare i nostri limiti e amarli

Di Enrico Buongiovanni 


"Ciò che neghi, ti sottomette.

Ciò che accetti, ti trasforma."


Carl Gustav Jung


L'aforisma per questo articolo appartiene a Carl Gustav Jung, egli è stato uno psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo, esoterista e accademico svizzero, una delle principali figure intellettuali del pensiero psicologico, psicoanalitico e filosofico.

Le sue parole sono estremamente potenti, e ci donano una grandissima riflessione, ovvero che il progresso personale e la felicità mentale sono cose che si ottengono solamente tramite l'accettazione, ovvero il dono più grande che abbiamo.


1-Felicità e accettazione 

Essere felici significa non solo vedere il mondo come noi lo desideriamo, ma bensì operare attivamente per renderlo migliore, conoscere i nostri limiti, accettarli come dono e non come una sconfitta, poichè è solo conoscendo a pieno noi stessi che riusciremo finalmente a maturare non solo come persone, ma come esseri umani.

La maturità può sembrare un traguardo molto difficile da raggiungere, in realtà è un pò come un vaso...si svuota di illusioni e si riempie di serene accettazioni.

Appurato dunque che la reale felicità passa solamente attraverso l'accettazione, dobbiamo imparare a concedere a noi stessi tale serenità, immagina quanto sarebbe migliore il tuo mondo una volta accettate le cose che non puoi cambiare.

Se tu raggiungessi il pieno coraggio per cambiare quelle che contano, e se tu avessi la saggezza per riconoscerne la differenza.

Mantieni dunque un sereno spirito di accettazione, a quel punto vedrai e soprattutto noterai che nulla potrà minimamente scalfirti.

È quanto ho imparato crescendo.

Ho imparato ad accettare, non a cambiare il mondo, ma a cambiare la mia anima, in modo che possa stare al mondo, che possa trovare il suo giusto posto nel mondo.

Se accetto pienamente il mio stato, troverò la pace. 

Non mi lamento del fatto che dovrei essere più santo, più bello, più puro rispetto a quello che sono ora. 

Quando sono bianco, sono bianco, quando sono nero, sono nero, punto e basta. 

Questo atteggiamento non impedisce che continui a lavorare su di me per poter diventare uno strumento migliore; l’accettazione di sé non limita le aspirazioni, al contrario, le nutre. Perché ogni miglioramento partirà sempre da ciò che si è realmente.

La felicità dunque non dipende tanto dal piacere, dall’amore, dalla considerazione o dall’ammirazione altrui, quanto dalla piena accettazione di sé.


2-I doni dell'accettazione 

L’accettazione è come il terreno fertile che permette a un seme minuscolo di trasformarsi nel bel fiore che può diventare.

Accettati infine come sei in questo momento; una persona imperfetta, mutevole, in crescita e rispettabile.

La tua vittoria più grande sarà quella di essere capace di convivere con te stesso, di accettare i tuoi difetti… 

Forse sarai ancora molto lontano dall’essere umano che vorresti essere. 

Ma comprenderai che non sei tanto male, dopo tutto.

Nel tuo cuore risiede la chiave per trasformare il futuro nella tua più grande opera d'arte.