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Quella candela accesa al buio chiamata coraggio

Di Enrico Buongiovanni


Ci hanno insegnato, fin da piccoli, a pensare al coraggio come a qualcosa di straordinario. 

L’immagine è quella dell’eroe che sfida il pericolo senza battere ciglio, che affronta la tempesta con lo sguardo fermo e il cuore impavido. 

Ma la verità è un’altra. In psicologia, il coraggio non è l’assenza di paura. 

È, invece, la scelta quotidiana di agire nonostante la paura. 

È l’arte sottile di camminare con il cuore tremante, ma non arrendersi.


Immagina di trovarti davanti a un ponte sospeso nel vuoto, ecco che le gambe tremano, le mani sudano. 

Sai che dall’altra parte c’è qualcosa di importante per te, ma ogni fibra del tuo corpo ti dice di tornare indietro. 

Il coraggio non è ignorare quella voce. 

È stringerle la mano, guardarla negli occhi e dire: “Andiamo comunque.”


Il coraggio come atto di intimità con sé stessi


Molte volte pensiamo che per essere coraggiosi dobbiamo essere forti. 

Ma il coraggio non si costruisce sul muscolo, si costruisce sulla verità emotiva, sulle fragilità che riconosciamo, abbracciamo e trasformiamo. 

Ogni volta che diciamo “ho paura, ma scelgo lo stesso di provarci”, stiamo compiendo un atto di profonda connessione con la nostra parte più umana.


C'è coraggio in chi affronta un colloquio di lavoro con il nodo alla gola dopo mesi di silenzi.

C'è coraggio in chi torna ad amare dopo una relazione che lo ha spezzato.

C'è coraggio in chi dice “ho bisogno d’aiuto”, invece di fingere che tutto vada bene.


Non serve essere eroi, serve essere sinceri


C’è una metafora che uso spesso nei miei percorsi: il coraggio è come una candela accesa nel buio. 

Non elimina l’oscurità, ma illumina abbastanza da permetterti il prossimo passo, non ti serve vedere tutta la strada, ti basta il coraggio di fare un passo alla volta, anche inciampando.


In questo senso, il coraggio è una virtù gentile, non urlata. 

È quella forza silenziosa che ci accompagna nei giorni in cui ci sentiamo piccoli, ma scegliamo comunque di fare ciò che riteniamo giusto.


Coraggio è scegliere, nonostante tutto


Il vero coraggio non è impulsivo. Implica una valutazione lucida dei rischi, delle possibili conseguenze, ma anche del significato profondo delle nostre scelte.

A volte, restare è sintomo di coraggio, altre volte, lo è andarsene. 

Dire di sì richiede forza, ma dire di no, spesso, ne richiede ancora di più.


Un ragazzo che ho accompagnato in un percorso di crescita personale una volta mi disse: “Per anni ho pensato che essere coraggioso significasse restare in un lavoro che odiavo, sopportare. Poi ho capito che il mio vero coraggio è stato licenziarmi e ricominciare da zero.”

Il coraggio è anche questo: tradire le aspettative altrui per essere fedeli a noi stessi.


Le diverse forme del coraggio


Il coraggio non ha un solo volto.

È fisico, quando affrontiamo una malattia, un dolore, un trauma.

È morale, quando difendiamo qualcuno, anche se restiamo soli.

È intellettuale, quando osiamo pensare con la nostra testa, sfidando idee preconfezionate.


In ogni sua forma, il coraggio ci chiede di uscire dalla zona di comfort, ma non per il gusto di farlo. 

Piuttosto, per avvicinarci a chi siamo davvero, e alla vita che desideriamo.


Il coraggio si coltiva, come un giardino


Nessuno nasce coraggioso, il coraggio si costruisce. 

A volte con piccole azioni quotidiane:


-dire la verità quando sarebbe più facile tacere


-chiedere scusa


-mandare un messaggio che rimandiamo da giorni


-accettare un “no” senza sentirci rifiutati



Ogni atto coraggioso, anche minuscolo, è come piantare un seme, il quale, col tempo, diventa una forza silenziosa dentro di noi. 

E un giorno, senza nemmeno accorgercene, ci troviamo a fare qualcosa che tempo fa ci paralizzava. 

Quel giorno non saremo diventati invincibili, saremo diventati più veri.


Conclusione: La forza di chi ha paura


Se ti senti fragile, se provi paura, sappi che non sei meno degno, meno forte, meno pronto. 

Sei umano e l’umanità è il terreno perfetto dove fiorisce il coraggio. 

Non si tratta di annullare le emozioni, ma di imparare a trasformarle in alleate.


La prossima volta che avrai paura, prova a chiederle: 

“Cosa stai cercando di proteggere?”

Poi ascolta e scegli, anche tremando...Anche vacillando. 

Perché il coraggio non è chi non ha mai paura.

Il coraggio è chi, pur avendo paura, sceglie comunque di essere libero.