
Di Enrico Buongiovanni
A volte la vita si oscura all’improvviso.
Senza preavviso, le nubi si addensano, il cielo si fa greve, e ti ritrovi in mezzo a una tempesta che non hai chiamato.
Ti chiedi cosa sia andato storto, cosa tu abbia fatto per meritarti quel temporale nell’anima.
Ti sembra che tutto stia crollando, che ciò che avevi costruito con fatica si sgretoli sotto il peso dell’inatteso.
Eppure, non tutte le tempeste arrivano per distruggerti.
Alcune arrivano per pulire.
Per liberarti. Per restituirti a te stesso.
La pioggia, dopotutto, lava via la polvere che non sapevi d’avere addosso.
Il vento porta via foglie secche che credevi ancora verdi.
E il tuono… il tuono ti sveglia. Ti scuote.
Ti fa alzare lo sguardo dove da troppo tempo lo tenevi abbassato.
Il coraggio di perdere
Ci affezioniamo alle zavorre.
Alle abitudini che ci fanno male, ma ci tengono in piedi.
Alle persone che non ci scelgono, ma che ci tengono legati.
Ai ruoli, alle maschere, agli "ormai è così".
Ci stringiamo alle certezze come chi si aggrappa a un ramo marcio in mezzo al fiume, temendo che mollare significhi annegare.
E invece a volte mollare è salvarsi.
Perdere è ritrovarsi.
Frantumarsi è rinascere con nuove forme.
La tempesta non distrugge ciò che sei: rompe solo ciò che non ti serve più.
La funzione del caos
Il disordine è il preludio a ogni nuova armonia.
Come la terra che viene smossa prima della semina.
Come la casa che si svuota prima di essere abitata davvero.
Il dolore è un maestro severo, ma sincero.
E certe cadute non sono punizioni, ma inviti a smettere di camminare in una direzione che non è più tua.
A voltarti, finalmente, verso l’orizzonte che avevi dimenticato di avere.
Quando il cielo si apre
E poi, succede.
Un giorno, senza che tu possa stabilire quando, il cielo si riapre.
Una luce timida si affaccia tra le nubi.
E tu ti accorgi che respiri meglio.
Che cammini più leggero.
Che quello che credevi fine era in realtà inizio.
La tempesta non ti ha annientato.
Ti ha liberato.
Da ciò che non era più destinato a te.
Da ciò che continuavi a stringere, ma non ti apparteneva più.
E adesso che il cielo è limpido, ti accorgi che anche dentro di te è tornata la chiarezza.
E che, forse, avevi solo bisogno di perdere l’illusione del controllo…
per riscoprire la verità della direzione.