
Di Enrico Buongiovanni
Viviamo giornate che ci consumano.
Ore piene di corse, notifiche, orologi che ticchettano come tamburi di guerra.
E a poco a poco, qualcosa dentro si spegne.
Ma non è solo stanchezza.
È la perdita di spazio.
Quello spazio vitale tra un impegno e l’altro.
Lo spazio dell’anima.
Lo chiamano "yutori" in Giappone.
Ed è molto più di una pausa: è un modo di stare al mondo.
Yutori è respirare, mentre tutti trattengono il fiato.
È svegliarsi dieci minuti prima per ascoltare il silenzio della casa.
È camminare senza meta dopo il lavoro, mentre il cielo cambia colore.
È sedersi accanto a chi ami senza dover dire niente.
È rifiutarsi di vivere come una macchina, solo perché tutti corrono.
Yutori è non riempire ogni fessura del tempo con doveri, chiamate, scrollate infinite.
È proteggere quello spazio bianco che non produce, non monetizza, ma guarisce.
È il respiro tra due battute. Il silenzio che dà forza alla voce.
Ma attenzione: yutori non è debolezza. È forza interiore.
Ci vuole coraggio per rallentare in un mondo che ti applaude solo se corri.
Ci vuole identità per dire “questo momento è mio” quando tutti ti chiedono qualcosa.
Ci vuole amore per riconoscere che il tuo tempo non si misura in risultati, ma in presenza.
Yutori è tenerti stretto.
È trattarti con la stessa gentilezza che riservi agli altri.
È dire "no" al rumore, perché dentro di te vive qualcosa che merita silenzio.
La bellezza nasce nello spazio vuoto.
Guarda un giardino zen. Non è pieno. È armonioso.
C'è respiro tra le pietre, tra le onde della sabbia.
Così dovrebbe essere la tua giornata: non piena, ma viva.
Non occupata, ma significativa.
Quando lasci uno spazio tra ciò che fai e ciò che sarai, la vita può entrare.
Cosa succede se coltivi yutori, ogni giorno?
Non ti sentirai più in ritardo con te stesso.
Avrai la lucidità per scegliere, non solo reagire.
I tuoi gesti saranno più gentili, le tue parole più vere.
E quando verrà il dolore, perché verrà, avrai uno spazio dentro per accoglierlo senza esserne travolto.
Comincia così:
Al mattino, siediti 3 minuti prima di fare qualsiasi cosa. Chiudi gli occhi. Respira.
Dopo ogni impegno, prenditi 5 minuti di silenzio prima di iniziarne un altro.
Lascia un giorno vuoto ogni tanto. Solo per te. Nessun piano. Nessun dovere.
Non devi diventare qualcun altro.
Devi solo ritornare a te.
E lo yutori è il sentiero.
Conclusione
Viviamo in una società che premia chi stringe i denti.
Ma io ti dico: premia te stesso quando ti concedi uno spazio.
È lì che risiedono la tua forza, la tua umanità, la tua vera direzione.
Nel vuoto tra due impegni…ecco che potresti scoprire finalmente chi sei.