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Il riflesso invisibile che doni

Di Enrico Buongiovanni


C’è un dettaglio della nostra esistenza che spesso ci sfugge: viviamo pensando che il nostro passaggio nel mondo sia simile a un sasso gettato in un fiume, capace di creare qualche cerchio nell’acqua, sì, ma destinato a dissolversi in pochi istanti.

E invece no.

Ogni gesto, parola, sguardo e persino ogni silenzio ha un’eco che viaggia molto più lontano di quanto possiamo immaginare. 

Siamo più simili a una scintilla in una notte senza luna: crediamo di illuminare appena il palmo della mano, mentre in realtà quella piccola luce accende occhi, cuori e pensieri a metri, a chilometri di distanza.


A volte basta un sorriso dato per caso, una frase detta senza pensarci troppo, un incoraggiamento lanciato in un momento qualunque… e in chi lo riceve può avvenire una trasformazione silenziosa, invisibile a noi, ma potentissima.

Magari un amico trova il coraggio di inseguire un sogno.

Magari uno sconosciuto smette di sentirsi solo.

Magari qualcuno decide che vale la pena restare.


Il punto è che non possiamo mai misurare davvero la portata delle nostre azioni. 

E proprio per questo, forse, dovremmo prenderci la responsabilità di fare del nostro meglio. 

Non si tratta di vivere nella paura di sbagliare, ma di vivere con la consapevolezza che stiamo seminando ovunque andiamo.

Ogni parola è un seme.

Ogni gesto è acqua o sole.

E il terreno è il cuore delle persone che incrociamo.


Pensa a quando getti un messaggio in una bottiglia nell’oceano: non sai in quale riva finirà, ma puoi scegliere con cosa riempirlo. 

Puoi scrivere parole che salvano, puoi riempirlo di luce.

Così è la nostra vita: un flusso di messaggi, scambi, presenze. 

Ognuno di essi può essere una carezza o una ferita. Un balsamo o una lama.


E allora, se possiamo essere parte del capitolo di qualcuno, se possiamo entrare nei ricordi e nelle vene di un’altra anima… che almeno sia per aggiungere forza, bellezza, speranza.

Perché la verità è che lasciamo impronte, anche quando crediamo di camminare leggeri.

E queste impronte, per chi le trova, possono essere una mappa per tornare a casa.